Esperienza nelle scuole

Antonella:

Iniziamo da Correggio. L'esperienza era nata male perché il coro aveva avuto precedenti esperienze negative in altre scuole dove i ragazzi avevano fatto gli spiritosi, c'erano stati commenti poco carini nei confronti di qualche corista e qualcuno aveva messo in discussione questo tipo di esperienza pensando che non fosse più il caso di ripeterla nello stesso modo ma che fosse necessario ridiscuterla. Guido la pensava un po' così. Io me l'ero un po' presa anche perché era la prima volta che proponevo una cosa io. Daniela in quell'occasione mi ha difeso.

Daniela:

Ho difeso il concetto, il fatto che nella scuola i ragazzi a questa età sono fatti così. Se poi il messaggio non passa a tutti...se quattro ragazzini fanno gli sciocchi, si sa che altri venti li seguono anche se non avevano questa intenzione. Ma se anche soltanto venti hanno ascoltato qualcosa, per me l'esperienza è da ritenersi positiva.

Antonella:

Noi che lavoriamo con le scuole medie sappiamo che la fascia d'età è particolare, diversa da quella delle elementari, è critica. Soprattutto i maschietti tendono a fare gli spiritosi, fanno vedere che non gli importa niente, che si sentono superiori a tutto, ma ritengo che l'esperienza sia complessivamente valida. A Correggio a me è piaciuta molto. Ho sentito pareri diversi. Dopo io li ho visti attenti, hanno fatto i complimenti, l'insegnante è rimasto molto soddisfatto e vuole riproporlo. Dunque se c'è un riscontro positivo con i ragazzi e con gli insegnanti, va bene così.

Daniela:

Anche da parte di molti coristi...

Antonella:

Considerando poi che si fa di mattina e si devono fare sacrifici, c'è una grande partecipazione. Quindi è un'esperienza che piace anche a noi.

Daniela:

Noi dobbiamo sempre tentare di avvicinarci ai ragazzi, è nostro compito trovare gli strumenti per comunicare.

Sara:

In generale è andato sempre tutto bene, a parte quell'episodio con William con una ragazzina, così mi hanno raccontato.

Daniela:

Quel giorno io andai via dopo il primo turno e successe nel secondo.

Loretta:

A me è piaciuto molto il concerto al nido.

Daniela:

Al nido è tutto molto dolce.

Sara:

I bambini erano fermi immobili, incantati.

Daniela:

Al nido è bene andare in pochi perché possono spaventarsi. Non siamo mai stati in tanti.

Paola:

Ricordo il nido Melarancia. I bimbi erano fermissimi, affascinati.

Antonella:

Quello che mi colpisce nei ragazzi dell'età delle medie è quando cerchiamo di coinvolgerli insegnando l'emissione della voce e loro sono molto titubanti, bloccati, mentre i bambini piccoli non hanno questo blocco. Oltre a ciò hanno anche il cambiamento della voce.

Daniela:

Ricordo l'esperienza nelle scuole dove insegno io. Era una sera, alle sette e mezza, in occasione della festa della scuola. Abbiamo cantato sotto la tettoia esterna della scuola alla presenza di tutti i genitori, almeno trecento persone. Un pubblico numeroso...caspita, certe volte abbiamo cantato per quindici persone. Quando abbiamo cantato Happy Christams i bambini hanno cantato insieme a noi perché la conoscevano. A loro è piaciuto moltissimo e mi hanno fatto i complimenti per tanto tempo. C'era un cielo stellato incredibile... io ero in ansia per il timore del brutto tempo e mi domandavo: che cosa facciamo se piove ? Invece andò tutto divinamente. Una sera di prove, invece, erano presenti due classi quinte e i loro genitori e quella volta è stato molto emozionante per me.

Antonella:

I bambini erano molto coinvolti. Il fatto di vedere la loro maestra cantare era importante. Poi hanno fatto domande, erano interessati.

Daniela:

Il giorno dopo uno dei più "tremendi" mi disse: "Daniela, tu ci hai fatto un regalo bellissimo".

Sara:

In queste lezioni c'è sempre il pezzo forte che cattura l'attenzione: il galletto.

Antonella:

Quel brano è fondamentale.

Daniela:

Quel "chicchirichi" che nessuno se lo aspetta...

Antonella:

...fa salire le quotazioni ! Un'altra esperienza forte è stata a Modena in quel centro di handicappati.

Daniela:

...dalla Ioia che faceva la pedagogista.

Antonella:

I ragazzini erano molto coinvolti. Anche le famiglie erano commosse. Io vedevo dei bambini che applaudivano. Una cosa emozionante.

Paola:

Alla fine del concerto uno dei bambini, o meglio dei ragazzini, voleva baciare una corista, non ricordo se era l'Elena. Dopo il rinfresco ballavano nella cucina.